Ancora una volta a TaoBuk18 si parla di Chef siciliani, oggi l’ospite era una donna: Bonetta Dell’Oglio. La Chef palermitana ha chiacchierato con Fernanda Roggero, giornalista enogastronomica de Il Sole 24 ore, del libro “Romanzo culinario” e dei prodotti d’eccellenza della Sicilia.
Bonetta Dell’Oglio si definisce una “cuoca mediterranea profondamente innamorata della sua isola”, va costantemente a caccia di materie prime autoctone e non perde occasione per portare all’attenzione del pubblico il tema dell’alimentazione sana unita alla valorizzazione dei prodotti di stagione e alla riscoperta dei grani antichi.
Se per alcuni il cibo è solo un modo per riempire la pancia, per la Chef siciliana, invece, mangiare deve assumere il significato di nutrimento attraverso materie prime che proteggono i mestieri artigianali dei contadini e degli allevatori.
La Sicilia rappresenta un elemento estremamente importante per la Chef, lo si nota sin da un primo sguardo per via di un tatuaggio sul braccio sinistro raffigurante proprio la sua terra, a questo si aggiungono anche le sue parole “La Sicilia è la mia isola, è il posto per il quale combatto”.
Durante l’incontro si parla soprattutto dei primi ricordi legati alla cucina che sono sempre associati alle nonne: è proprio dai nonni che Bonetta Dell’Oglio ha imparato la liturgia del cibo, ha compreso che il cibo è motivo di riunione, di chiacchiera e che la passione e l’amore per la cucina si esprimono anche attraverso la cura della tavola perché “la domenica, la nonna metteva le tovaglie belle e in cucina ci stava tantissimo”. Il piatto che più riporta la Chef indietro nel tempo, e che fa sognare il pubblico presente, è la cotoletta alla Villeroy della nonna.
“Far da mangiare per gli altri è un atto di responsabilità” già da queste parole si percepisce l’animo nobile della Chef, attenta non solo alla qualità degli alimenti che mette in tavola ma soprattutto alla natura e agli animali di ogni specie, dalle api alle mucche.
Il libro, scritto insieme ad Eleonora Lombardo, racconta degli incontri con i produttori e fornitori che la Chef descrive con gli occhi colmi di gioia, affetto ed entusiasmo. Con queste persone ha un legame molto forte che è nato per caso: ha raccontato del suo mugnaio, Filippo Drago, con cui condivide la passione per il grano antico di qualità, è passata poi a parlare di Giuseppe Grasso, l’allevatore dalla grande sensibilità verso gli animali di cui si occupa che hanno la possibilità di stare liberi tutto l’anno, fino a descrivere le api di Carlo Amodeo, apicoltore di api nere che realizza tantissime varietà di miele, dal miele di mandorlo a quello di cardo.
La Chef palermitana è molto attenta alle tematiche ambientali e all’impatto che la sua cucina ha sulla terra, nota però con dispiacere che l’etica in cucina viene spesso polverizzata dalla frenesia della vita quotidiana. Vuole puntare su una cucina sana utilizzando prodotti autoctoni senza però chiudersi al mondo, nei suoi piatti devono esserci contaminazione, stagionalità e prodotti locali allo stesso tempo.
In “Romanzo culinario” non si parla di pesce o di mare, ma Bonetta Dell’Oglio ha ideato il “sushiliano” cioè un sushi in forma siciliana per far conoscere i sapori della nostra terra e per far capire cosa significa mangiare pesce nostrano.
L’esortazione della Chef è di cambiare modo di fare la spesa, dedicare più tempo alla ricerca di prodotti di qualità, puntando sugli artigiani e sui piccoli produttori locali. Bonetta Dell’Oglio è una donna dai mille interessi, in cantiere c’è un nuovo progetto vicino Cefalù, comprende tutto quello che la Chef ama: la natura e il passare del tempo con gli altri facendo scoprire e apprezzare materie prime di qualità.