L’ottava edizione del festival “Taobuk” ha aperto il sipario con i grandi protagonisti della filiera del libro, editori e direttori editoriali di quotidiani seduti a confronto sui cambiamenti del mercato culturale.
La mattinata di incontri a palazzo Ciampoli si è aperta con le riflessioni di artigiani del libro come Mario Andreose, per anni curatore editoriale di Umberto Eco in Bompiani e adesso presidente della casa editrice La nave di Teseo; assieme a lui, Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato del Gruppo GEMS e Florindo Rubettino, presidente dell’omonima casa editrice.
I cambiamenti dei consumi culturali con il sopravvento della rete e la disintermediazione dei ruoli editoriali, con la paventata scomparsa – eppure oggi attuale nell’era del self publishing – della figura dell’editore, interno come curatore e produttore di libri: questi alcuni dei temi suggeriti dalla giornalista Giovanna Zucconi.
“La parola cultura oggi è uno snodo importante per capire l’attualità e interrogarsi sui suoi cambiamenti”, dice la Zucconi. La cultura cambia insieme al mondo, in una tensione costante tra attualità sfuggente e letteratura, che cerca di capirne i meccanismi. “Perché il mondo è così complicato che la cultura non finirà mai di interrogarsi su di esso”, dice Domenico Ciancio Sanfilippo, membro del Cda di Domenico Sanfilippo editore, tra gli intervenuti al dibattito.
“Sono in generale i consumi culturali a essere cambiati, dal cinema alla lettura – commenta Mario Andreose -. Il mercato del libro non è in crisi, è solo abbastanza stagnante. Ma la ricchezza dell’offerta è una maniera per tenerlo in vita. La qualità permette a noi editori di respirare tra i milioni di testi prodotti ogni anno dalle filiere del libro”.
A cambiare sono anche i lettori dei giornali, come sottolinea Lino Morgante, direttore editoriale della “Gazzetta del Sud”, tra i protagonisti della seconda tavola rotonda della giornata, tra le sale di palazzo Campoli, con tema le fake news. Anche queste, sono il risultato di nuovi modelli di approccio agli strumenti di informazione e svago: modelli da indagare, soprattutto dietro le quinte della filiera editoriale.
Resta, tuttavia, il tema della consapevolezza, non solo sul web, ma anche quando si entra in libreria. Si entra desiderosi di scoprire un nuovo autore, consapevoli, cioè, di quel rischio che comporta il piacere della lettura. Non si conoscono i mondi in cui ci porterà, di sicuro è una scommessa su cui vale la pena puntare, anche se meno di dodici volte l’anno (quei famosi lettori forti). Finché si crederà ancora la cultura è scoperta continua.