Raccontare la natura della professione giuridica, significa accompagnare il lettore in un mondo affascinante quanto complesso, per capirne la natura e i simboli. Con un linguaggio preciso quanto affascinante ne La giustizia come professione (Einaudi) Gustavo Zagrebelsky svela i segreti di chi questa professione la costruisce giornalmente, con sacrifici e passione. Un grande merito per comprendere meglio la bellezza della realtà giuridica, che tocca da vicino ognuno di noi.

Gustavo Zagrebelsky, venerdì 18 giugno alle ore 20 presso la Fondazione Mazzullo, dialogherà con Giovanni Moschella, Pro-Rettore Vicario dell’Università degli Studi di Messina. Insieme indagheranno con il pubblico di Taobuk su che cosa sia il diritto, chi credono di essere e che cosa si crede che siano i giuristi, che cosa effettivamente fanno quando scrivono sentenze, citazioni, memorie, pareri, libri oppure espongono idee giuridiche a una classe di studenti?

Con uno sguardo verso il futuro Zagrebelsky esporrà, sulla base della sua esperienza accademica, che cosa pensano di trovare ed effettivamente trovano i giovani che decidono di studiare giurisprudenza.

Altrettanto interessante sarà capire che che le risposte sono tante. Ciò significa che nessuna elimina i dubbi e tutte aprono possibilità di pensare, fare o dire diversamente. Ognuna si presta a essere rivoltata per un verso o per un altro. Cosí, ogni cosa detta è un impulso a contraddirla, a girarle intorno per guardare che cosa c’è dietro.

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Gustavo Zagrebelsky è giurista e accademico, già Presidente della Corte Costituzionale, professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Torino. Ha pubblicato presso Einaudi Il diritto mite (1992), Il «crucifige!» e la democrazia (1995 e 2007), La domanda di giustizia, insieme con Carlo Maria Martini, (2003), Principî e voti(2005), Imparare democrazia (2007 e 2016), Intorno alla legge (2009), Sulla lingua del tempo presente (2010) , Giuda (2011), Simboli al potere (2012), Fondata sul lavoro (2013), Fondata sulla cultura (2014), Liberi servi (2015), Senza adulti (2016), Diritti per forza (2017), Diritto allo specchio (2018) e La giustizia come professione (2021).