#Rivoluzioni è il tema scelto per l’ottava edizione di Taobuk, che si svolgerà dal 23 al 27 giugno 2018 a Taormina. Rivoluzioni tecnologiche, rivoluzioni nella storia e naturalmente rivoluzioni nella letteratura. Una delle rivoluzioni letterarie a cui stiamo assistendo è data sicuramente dall’introduzione di tematiche prettamente femministe e riguardanti la gender equality nella narrativa per bambini.
Una scelta, quella di molti autori e case editrici, che, pur non volendo limitare la produzione letteraria infantile che continua a dipingere le bambine come delicate creature da custodire e proteggere, desidera portare avanti un’altra scuola di pensiero, una controparte a cui nel 2018 sarebbe adeguato lasciare più spazio.
Con questo obiettivo nasce “Storie della buonanotte per bambine ribelli“, per volontà delle trentenni Elena Favilli e Francesca Cavallo, che hanno dato vita a uno dei progetti di crowdfunding più finanziati nella storia. Il libro racconta “100 vite di donne straordinarie”, realizzate in versione semplificata, come fossero storie della buonanotte.
100 esempi di forza e coraggio al femminile, per tutte le donne, grandi e piccole, che puntano sempre in alto. 100 donne straordinarie che hanno cambiato il mondo, 100 favole per sognare in grande! «C’era una volta una bambina che sognava il principe azzurro. No! C’era una volta una bambina che sognava di volare, un’altra che amava le macchine, una che voleva diventare campionessa mondiale di tennis, un’altra che scoprì la metamorfosi delle farfalle!» – Giorgia Furlan, Left. Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E, nel dubbio, ricordate: avete ragione voi. C’era una volta una bambina che amava le macchine e amava volare; c’era una volta una bambina che scoprì la metamorfosi delle farfalle… Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kalo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e illustrate da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo.
Storie della buonanotte per bambine ribelli, pubblicato in Italia da Mondadori, dopo l’uscita ha scalato immediatamente la classifica dei libri più acquistati, piazzandosi addirittura al primo posto sia in Italia che all’estero. L’opera ha, tuttavia, aperto un acceso dibattito che ha spinto in molti a riflettere sul reale valore di questa produzione.
Si tratta di un libro rivoluzionario o di un’occasione mancata? È l’ennesimo tentativo di promuovere la materia femminista, ma uno dei primi in chiave semplice, poco dottrinale o accademica, in modo da raggiungere anche chi si avvicina per la prima volta a queste tematiche, come i bambini più piccoli o meglio LE bambinE.
Sì, perché dal titolo si evince subito che il libro sia indirizzato unicamente alle femmine. Questo particolare ha fatto discutere la critica e non solo, che ha sottolineato al contrario l’importanza di trasmettere messaggi femministi soprattutto ai maschietti appena entrati a far parte di questa società.
Questo appunto è sufficiente per stroncare un libro del genere? C’è dell’altro. I più attenti hanno notato come le autrici dell’opera abbiano banalizzato le 100 storie di donne per renderle più chiare e accessibili alle bambine. Così hanno descritto Virginia Woolf come una bambina timida e depressa, mentre Margaret Thatcher come una donna ammirevole senza macchia e senza paura, sospendendo il giudizio sui suoi lati negativi.
Eppure la letteratura per bambini non dovrebbe avere il fine di formarli? Di istruirli? Di trasmettere loro una moralità e di permettere lo sviluppo di un senso critico? L’eccessiva semplificazione di una materia forse troppo complessa, per essere trasmessa in questa forma ai bambini in età prescolare o elementare, ha ottenuto l’esito opposto a quello sperato.
Le femmine rimangono creature o debole e fragili o perfette, che se si distinguono prendono l’appellativo di “ribelli” e che non possono avere il diritto di fare errori o di avere difetti. Mostrare ai bambini (sì, anche al sesso maschile) che esistono donne di successo, che esercitano professioni socialmente maschili e che non hanno come unico obiettivo la procreazione è importante ed è già un passo avanti. Tuttavia, sembriamo ben lontani dal trasmettere teorie femministe ai bambini attraverso la letteratura e Storie della buonanotte per bambine ribelli non ne è che una conferma.
Clarissa Cusimano