The Guardian ha pubblicato recentemente un articolo molto interessante focalizzato sul rapporto tra i libri illustrati per bambini e adolescenti e i disturbi mentali o gli stati psichici come l’ansia. In particolare, ha approfondito il percorso che sta compiendo Matt Haig in questa direzione. Matt Haig è uno uno scrittore e giornalista inglese che fa parte dell’ondata di autori che cercano di raggiungere giovani problematici con le loro storie.

Haig si sente molto fiducioso in questo senso: la sua prima storia illustrata, The Truth Pixie, è stata pubblicata nel Regno Unito giovedì scorso. È ottimista e incoraggerà i bambini a parlare delle loro ansie. “È un libro che voglio che i genitori condividano con i loro figli, è una storia da favola ad alta voce” – ha dichiarato Haig – “L’ora di andare a letto è un momento in cui la mente dei bambini è colma di paure, e quelle non se ne vanno semplicemente ignorandole. Se ne vanno parlandone, esternandole e affrontandole”.

Mentre molti dei libri precedenti di Haig erano pieni di humor, opere come Reasons to Stay Alive e Notes on a Nervous Planet, sono entrambe esploratrici e lotte contro i disturbi che offuscano la mente. In quest’ultimo libro, però, c’è di più. “The Truth Pixie è un po’ un Reasons to Stay Alive, ma adatto ai bambini di 7 anni, con troll, folletti e battute sciocche buttati dentro”.

The Truth Pixie affronta lo stato psichico dell’ansia a testa alta, usando la metafora di un folletto, che è costretto a dire verità dure a una bambina triste, che è molto preoccupata per il suo futuro. È una storia da leggere in una sola seduta, che, continua Haig, “termina con un’amicizia e con un pensiero positivo sul futuro: con l’idea che, sì, ‘oggi è stata una brutta giornata, ma ci saranno tanti giorni migliori’. E in realtà, nella vita è necessario l’occasionale giorno buio per rendere i giorni luminosi ancora più luminosi.”

Haig non è l’unico autore di libri per bambini che vuole aiutare i giovani lettori a imparare a gestire i loro stati psichici. Un’ondata di finzione illustrata sta tentando di aiutare i bambini di tre anni a gestire i loro sentimenti di preoccupazione e stress. “L’infanzia non è sempre un momento spensierato e molti bambini affrontano sfide che devono superare”, dice Tom Percival, autore e illustratore di Ruby’s Worry, un libro illustrato per bambini dai tre ai sei anni. Racconta la storia di una bambina, la cui preoccupazione la segue, diventando sempre più grande e più sconvolgente, fino a quando non la palesa a un amico. “Non ho deliberatamente affrontato un problema specifico. – spiega Percival – Volevo esplorare l’idea di preoccupazione e di ansia”. Quando Ruby è preoccupata, il mondo intorno a lei è disattivato e le apparire in tonalità scure di grigio. Quando invece condivide la sua preoccupazione, intorno a lei esplode un arcobaleno di colori e la sua preoccupazione si riduce a poco a poco.

Percival spera che il libro possa spronare anche i bambini più piccoli ad aprirsi. “Quando chiedo ai miei figli com’è andata a scuola, tendono a rispondere, “Bene”. Solo qualche tempo dopo, molto spesso prima di andare a letto, dopo aver letto una storia, mi confidano che effettivamente la risposta sarebbe stata “Così così.” e si aprono dicendomi cos’è che davvero li turbava.”

In Charlie Changes Into a Chicken, un romanzo illustrato per bambini dai sei agli undici anni che verrà pubblicato a febbraio prossimo, un ragazzo inizia involontariamente a trasformarsi in un animale ogni volta che si sente stressato o preso dal panico. Il fratello di Charlie è gravemente malato e si trova in ospedale, e c’è una netta disconnessione tra quello che Charlie sta vivendo a casa sua e la maschera che invece mette per andare a scuola. “Quando si ha a che fare con grossi problemi, ci si può trovare in forte imbarazzo – ha dichiarato l’autore del libro, Sam Copeland – e si finisce per tenersi tutto dentro. Gli insegnanti sono talmente esausti a causa del tanto lavoro, che possono semplicemente fermarsi alle apparenze: vedono bambini cattivi che recitano, quando dietro le quinte c’è spesso qualcosa di veramente difficile da nascondere. ”

Secondo Haig, per aiutare i bambini non bisogna cercare di convincerli che tutto vada bene, rendendoli miopi. Questo non li aiuta a sviluppare strategie di coping e di resilienza mentale. “È un istinto naturale per i genitori voler proteggere i bambini da tutto. In questo modo, però, si rimanda semplicemente il problema. Invece, bisogna raccontare ai bambini che il mondo potrebbe non essere come loro si aspettano, ma che troveranno comunque il modo di adattarsi. Quando ero in uno stato di depressione, non c’era niente di più deprimente di leggere libri sulla felicità perfetta, sugli unicorni e sugli arcobaleni. In quel momento vuoi solo parlare o leggere di qualcuno che si trova in una situazione ancora peggiore della tua, per guardare come spettatore il modo in cui la affronta. Lì si trova il conforto”. Ed è proprio per questa ragione che Haig ha scelto di scrivere libri su temi come l’ansia e la paranoia, in chiave fiabesca e spensierata.

Secondo Haig la narrativa può rispondere a questa esigenza, perché offre ai bambini una maniera non minacciosa di riflettere sulle loro vite, in un luogo che nessun altro può raggiungere: la propria testa. “L’immaginazione è il rovescio dell’ansia. Ovviamente se sei ansioso, stai immaginando. Per questo devi riempire lo spazio immaginativo con immagini positive, divertenti e nutrienti, e i libri possono darti questo. Attraverso la finzione, puoi scappare in un mondo che non è la tua vita, ma che può aiutarti a gestirla. E questo vale tanto per un bambino di sette anni quanto per un settantenne”.

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