Casa Cuseni – Taormina

Il silenzio domina sovrano, tra gli alberi di Casa Cuseni. Ma alle sedie della dimora che ospitò nomi illustri della letteratura internazionale, non siedono i fantasmi di Ezra Pound e Bertrand Russel, ma appassionati neofiti della scrittura. Giovani e meno giovani, guidati dalla passione per la letteratura come chiave per indagare il mondo. È la classe di dodici alunni della Holden Summer School, la tre giorni di laboratori sulla scrittura creativa della Scuola Holden di Torino in collaborazione con il “Taobuk festival” di Taormina.

Sei ore al giorno tra le mura silenziose di Casa Cuseni, con letture collettive e dibattiti sulla scrittura, guidati dalla giornalista Eleonora Lombardo e dalla scrittrice Evelina Santagelo. Tra gli studenti ci sono giovani che già da tempo seguono la Scuola Holden, ma anche mamme, come Luisa, appassionata di scrittura, iscritta dal figlio al breve corso estivo della scuola.

“Vorrei diventare un romanziere e farlo come mestiere per la vita – racconta Mattia Insolia, studente catanese che ha già fatto tre corsi intensivi con la Scuola Holden – La scrittura è per me un punto in comune col mondo. Mi serve a mettere ordine in quello che sento, per poi capire che i sentimenti sono universali. Esprimerli nel modo più coerente verso se stessi significa trovare legami con l’altro”.

Dopo la prova su J.D. Salinger, questa mattina è stata la volta dello scrittore russo Vladimir Nabokov, con una lezione dedicata alle letture dei racconti dell’antologia “Una bellezza russa”. Il racconto di Nabokov parla di una figura angelica, tentando di narrare a parole una materia ineffabile, ovvero il divino. La scrittura del poeta russo è occasione per riflettere sulla musicalità della scrittura. L’uso delle figure retoriche del poeta russo è capace di rendere manifesti i sentimenti narrati. Basta una lettura ad alta voce per rendersene conto, quando lo sfavillare di luci angeliche del racconto fa inciampare la lingua tra allitterazioni di nomi e aggettivi.

“A scuola insegnano a riconoscere le figure retoriche, ma spesso non a usarle – dice Eleonora Lombardo – queste figure al contrario vanno usate per assetare i lettori”, perché capaci di raccontare in modo autentico la realtà, così come viene percepita dai cinque sensi, per poi trasportata sulla pagina scritta.

Le lezioni della Holden continuano fino a domani, la mattina dalle 10 alle 13, insieme a Eleonora Lombardo, e il pomeriggio, con Evelina Santangelo, dalle 14,30 alle 17,30.