È un appassionato di prose storico-biografiche. È saggista e traduttore, ha anche un trascorso da professore. Opinionista e articolista, ad oggi è attivo collaboratore di El Paìs. Eppure, Javier Cercas– iberico d’Estremadura, che il 25 maggio riceverà il Premio Sicilia 2019 Taobuk – ha dalla sua piuttosto la celebrità del romanziere ormai professionista. Le trame dei suoi scritti tradotti in più di venti lingue hanno fatto il giro del mondo puntando su un pubblico universalmente aperto all’ascolto della voce del passato, quello della Spagna franchista e del dramma della riconversion enel post dittatura: tutti temi cari di cui Cercas si serve per interpretare il presente, in un fluire continuo di inventiva dal sentore autobiografico, laddove fantasia e realtà si fondono senza soluzione di continuità.
Il preambolo del franchismo in Soldados de Salamina
È la vicenda umana del promotore del movimento falangista Rafael Sánchez Maza– poeta promettente prima, e politico disincantato poi – a rappresentare per l’autore spagnolo il vero e proprio trampolino di lancio che lo consacra alla fama ultima di scrittore. Opera insieme biografica e autobiografica, “Soldati di Salamina”si compone di una interessante cornice narrativa esterna, costruita a supporto di una trama centrale in cui il romanzo prende vita col suo titolo autentico che rimanda ad un celebre episodio della storia antica: Temistocle, gli ateniesi, e la loro vittoria sulla flotta persiana.
“Anatomia di un Istante” caposaldo del ‘romanzo non-fiction’
E in qualità di meritevole assegnatario del Premio Sicilia, Javier Cercas risponde alla leggenda tutta personale del suo ‘romanzo senza fiction’, anche con l’impostazione di scritti come Anatomia di un Istante. Cronaca del colpo di Stato che ebbe luogo in Spagna il 23 febbraio del 1981, in Anatomia di un Istante, l’autore si sforza di rimediare un senso romanzesco alla vicenda – cercando d’intervenire di suo pugno attraverso una rilettura incalzata dalla fantasia – prima di accorgersi della potente simbologia di cui è già stata in gran parte prodiga la storia, che così facendo è venuta naturalmente incontro ad una esigente drammaticità letteraria.
Confini, diversità, ed alter ego…
…sono gli ingredienti della scrittura di Javier Cercas rispettivamente in Le Leggi della Frontiera e La Velocità della luce. Il leitmotiv autobiografico dello sfortunato aspirante scrittore costretto a condividere con un amico pittore provetto – ma di eguale sorte – la miseria di un appartamento in calle Pujol a Barcelona, rimanda ad uno dei tanti doppi dell’autore, che si inquadra questa volta nella sequenza esistenziale di chi è ancora nel mentre di rincorrere il successo. Non è lo stesso, invece, per il ‘gafitas’ di Gerona – ennesimo alter ego dell’autore di Ibahernando che pure a Girona ha vissuto sin dall’infanzia – il quale, figlio di buona famiglia, sperimenta con convinzione il conflitto della diversità sociale, scegliendo di spingersi dall’altra parte della città, oltre quel fiume che è naturale linea di demarcazione tra due mondi umani contrapposti per sempre.
E ancora, l’indagine sugli orrori della guerra civile spagnola e i totalitarismi europei del XX secolo, sono pure altrettanti temi ricorrenti ne Il Sovrano delle Ombre e L’Impostore– quest’ultima riferita ad una tragedia familiare – che contribuiscono ad alimentare la prosa storica dal sapore investigativo di Javier Cercas, consentendo all’autore di accattivarsi l’interesse del lettore, mediante una efficace chiave di lettura ancora una volta utile ad analizzare il presente come conseguenza del passato.
Javier Cercas nel mondo
E ad internazionalizzare l’autore di Ibahernando ci pensa anche la versione italiana dei suoi scritti, tutti quanti editi da Ugo Guanda. Per di più, esattamente un anno fa, Javier Cercas è stato ospite e acclamato intrattenitore in una lectio magistralis tenutasi al Salone del Libro di Torino, mentre quest’anno sarà protagonista dell’anteprima di Taobuk