A Palazzo dei Congressi, si parla di diritto d’autore, fake news, libertà di stampa, ruolo del giornalista, tecnologia, e sistema editoriale
Il mondo del copyright, del giornalismo e dell’editoria con tutti i suoi pro e contro, affrontato nell’incontro tenutosi nella sala B a Palazzo dei Congressi, nella terza giornata del Festival. A Taobuk, sono così intervenuti e si sono confrontati sul primo tema, Andrea Angioini della Società Editrice Il Mulino, Massimo Bray, Direttore Generale Istituto Enciclopedia Treccani; Elido Fazi, Fondatore Fazi Editore; Ernesto Franco, Direttore editoriale Einaudi; Roberto Lagalla, Assessore dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana; Stefano Mauri, Presidente e amministratore delegato del Gruppo Mauri Spagnol; Lino Morgante, Amministratore delegato del Gruppo SES Gds e direttore editoriale della Gazzetta del Sud e del Giornale di Sicilia e Paola Passarelli, Direttore Generale per le Biblioteche e gli Istituti Culturali, MIBAC. Mentre per giornalismo ed editoria, sono intervenuti Giuseppina Paterniti, Antonio Di Bella, Edoardo Garrone, Lino Morgante, Giuseppe Ferrauto, Vito Crimi, Bompieri e Fabrizio Carotti. Moderatrice dell’incontro è stata Viviana Mazza.
Si parla di Copyright
Il copyright può essere visto come garanzia di indipendenza e qualità, uno strumento moderno. Ha detto l’assessore regionale Roberto Lagalla: <<Stiamo cercando di valorizzare cultura e conoscenza. Ci stiamo impegnando per creare sinergie, sensibilità, creare network di impegno e volontà. Questo festival è uno strumento importante di diffusione della cultura>>.
<<Stiamo lavorando per definire la direttiva sul diritto d’autore. Con un decreto del ministro Bonisoli è stato creato un comitato che lavorerà al recepimento della direttiva. Il 18 giugno siamo arrivati all’emanazione del decreto determinante la sezione rimborsi copia privata con esenzioni di carattere soggettivo>> dice Paola Passarelli, Direttore Generale per le Biblioteche e gli Istituti Centrali, Mibac.
Stefano Mauri, Presidente e amministratore delegato del GeMS – Gruppo editoriale Mauri Spagnol, racconta: <<Abbiamo un ostacolo: le grosse compagnie californiane come Google, Amazon ecc. Non si è responsabili di ciò che si scrive ne’ si paga il diritto d’autore>> ha invece ammesso Stefano Mauri, Presidente e amministratore delegato del GeMS – Gruppo editoriale Mauri Spagnol>>.
Elido Fazi, Fondatore Fazi Editore, ha dichiarato: <<Gli editori indipendenti operano all’interno di un sistema editoriale che ha una concentrazione verticale. Gli editori sono distributori, librai, ‘operai’. Questo crea distorsioni. E non ci avvicina all’Europa dove il nostro è un caso unico. Per quanto riguarda il copyright, riguarda forse più i giornali che non noi editori>>.
Il giornalismo delle fake news: quanto queste compromettono l’informazione
Quello delle fake news è un universo parallelo fatto di compromessi e pericolosi condizionamenti. Spesso i lettori cadono nel tranello delle notizie false o create ad arte, che trovano massima libertà di circolazione a maggior ragione nel mondo del web. Non c’è un metodo sicuro ed efficace per contrastare la divulgazione di questo genere di notizie, ma tutto sta nella buona fede di chi scrive. Il giornalista ha infatti il compito tutto morale di formarsi come un informatore coscienzioso che aiuta i lettori a discernere la verità. Essere bene informati è un diritto.
Il giornalista e la libertà di stampa
Si è parlato anche dell’identità, del ruolo del giornalista, e del suo diritto a lavorare liberamente garantendo un servizio informativo senza ostacoli, a Palazzo dei Congressi. Il giornalista è una guida morale nel mondo della corretta informazione, ed è per questo che la sua voce deve lavorare in un clima sereno di democrazia. Essere liberi di esprimersi, per chi svolge questo lavoro, è fondamentale. Il giornalista ha il dovere di rappresentare al meglio il proprio ruolo e di prendersi le proprie responsabilità circa la veridicità di quanto diffonde. <<Il telefonino, oggi, è la chiave di tutto, ma noi dobbiamo aiutare il lettore ad orientarsi, fornendogli un’informazione seria e credibile>> ha commentato Antonio Di Bella, direttore di Rai News. La discussione ha poi fatto riferimento alla necessità di offrire dei servizi pubblici e di continuare sempre a farlo, perché l’Europa li possiede a differenza dell’America. Questi sono degli imprescindibili sinonimi di democrazia.
Che rapporto ha l’informazione con la tecnologia
Da sempre, il quotidiano cartaceo stampato ha influenzato e fatto presa sui lettori, rispetto al web che invece ha mantenuto fino a non molto tempo fa, una posizione di serie B. Edoardo Garrone, presidente de Il Sole 24 Ore:<< La tecnologia è molto più veloce dei processi aziendali. Inseguiamo con affanno la tecnologia messa a disposizione del pubblico, ma dobbiamo essere specialisti. Una volta i giornalisti non avevano database di contenuti. Lavorare con le competenze costa, ma le novità da mettere a disposizione dell’azienda, sono rivoluzioni organizzative, e anche i giornalisti devono cambiare il loro modo di lavorare, non si può rimanere indietro coi tempi. Grazie alle competenze si contrasta inoltre l’informazione trash. Occorre lavorare sulla qualità per migliorare le piattaforme dell’informazione.
Il sistema editoriale
<<Abbiamo un settore regolato da una legge del 1981. Abbiamo un passaggio epocale cha va gestito. I soldi vanno dati al sistema, e alle edicole che distribuiscono i giornali. Siamo in un sistema in cui le poste distribuiscono un giorno sì e un giorno no. Ciò non invoglia i lettori ad abbonarsi ai giornali. Attuare degli interventi di sistema si deve, dopodiché sarà la capacità degli editori a valutare il da farsi successivo>> ha commentato Vito Crimi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria. <<La direttiva europea potrebbe, a nostro avviso, non garantire il pluralismo e ridurre l’informazione in rete>> e aggiunge:<<Bisogna garantire la tutela del giornalista ma anche capire come oggi i lettori cercano le informazioni>>.
Ambra Taormina