A Palazzo Ciampoli, inaugurata la mostra curata da Roberta Scorranese. L’evento è stato dedicato alla memoria di Sebastiano Tusa
Roberta Scorranese ha presentato la mostra dal titolo Questa è la certezza del cuore – La Sicilia nello sguardo degli artisti e dei suoi figli, questa mattina a Palazzo Ciampoli, con un’introduzione di Antonella Ferrara, presidente Taobuk. . La mostra, che è promossa dal Taormina International Book Festival, è stata allestita in seno alle manifestazioni della kermesse che si svolgerà fino al 25 giugno nel centro di Taormina.
Questa è la Certezza del Cuore: i diari e gli artisti
Una comunicazione dallo sguardo intenso: è questo il senso di base della mostra curata da Roberta Scorranese – giornalista del Corriere della Sera – che ha parlato dell’allestimento di Palazzo Ciampoli con l’entusiasmo di chi collabora ad un progetto esclusivo. La mostra assorbe un ben preciso periodo storico di riferimento, l’Ottocento, ma si estende a rappresentare – tramite le pitture degli artisti siciliani più emblematici – anche una parte del secolo scorso.
<<L’Ottocento è un secolo particolare, ma purtroppo paga le conseguenze di rimanere, chissà perché, un po’ in sordina.>> questa l’affermazione iniziale di Roberta Scorranese a proposito dei dipinti esposti nelle due ampie sale d’ingresso al piano terra di Palazzo Ciampoli. I dipinti sono tutti di proprietà della Fondazione Sicilia, e la loro esposizione nel centro di Taormina non è casuale, ma finalizzata a contribuire con un’enfasi maggiore, alla diffusione della cultura ovunque nell’Isola.
Dipinti associati a personaggi e pagine di diario
Nei dipinti esposti c’è di tutto: da semplici vasi di fiori ed antiche stradicciole ormai obsolete e bagnate dalla pioggia di un tempo che fu, a sacrestie; da volti di donne, a paesaggi agresti con tanto di contadini al lavoro, e vedute cittadine. C’è pure una veduta di Taormina. La gente è quella di tanti anni fa, con le sue abitudini, con l’abbigliamento antiquato. Ma soprattutto, a colpire sono le pagine dei diari con le preziose testimonianze di vita dei siciliani che emigravano o che restavano per vivere alla giornata, e a ciascuna di esse sono abbinati dei dipinti che al meglio le rappresentano.
Tra tutte, ci sono le parole di Castrenze Chimento, testimone – ancora vivente e che ha desiderato di ritornare nuovamente a scuola per scrivere un diario – di come, chi era senza nulla, si arrangiava a vivere in un lontano passato. Ma i diari – il più delle volte compilati in un italiano sgrammaticato e che fa sorridere – sono preziosi scrigni deputati a detenere delle testimonianze di vita particolari e molto semplici, affidati, ora più che mai, alla memoria del tempo. <<Vi invito a visitare il comune di Pieve Santo Stefano, laddove si trova l’archivio diaristico da cui provengono le testimonianze di cui è corredata la mostra. Avremmo potuto scegliere i poeti, ma abbiamo preferito le voci dei siciliani veri. L’importante è che in tutto ciò che facciamo, mettiamo sempre il cuore!>>, ha aggiunto Scorranese.
L’evento di inaugurazione della mostra – che sarà visitabile fino al 5 luglio – ha voluto essere un omaggio alla memoria dell’assessore archeologo Sebastiano Tusa.
Ambra Taormina