Il libro che va oltre gli stereotipi e invita a dare alle cose un significato diverso.

Marcel Proust diceva che “i veri libri nascono al buio e nel silenzio”. Forse perchè l’ispirazione e la creatività di chi scrive si liberano più facilmente ad occhi chiusi e senza condizionamenti.

The Black Book è il nuovo progetto edito da Caffè Moak, che con la cultura ha sempre dimostrato di avere un forte legame (promuove da quasi vent’anni Caffè Letterario, un concorso nazionale di scrittura). Un libro – nero, appunto – che Moak presenterà in occasione di Taobuk, il Festival internazionale del libro che si terrà a Taormina dal 21 al 25 giugno e di cui l’azienda è partner da quattro edizioni.

L’idea del progetto – a cura di for[me]moak – nasce come invito a non vedere le cose o tutte bianche o tutte nere, ad osservarle da più prospettive e ad andare oltre gli stereotipi. Da qui la scelta del nero, come il colore di una lavagna pulita su cui scrivere ed annotare; pagine che prendono luce dal bianco contrasto della scrittura, perchè sul nero – si legge in copertina – tutto diventa più chiaro.

The Black Book vuole anche essere un pretesto per esorcizzare il significato negativo attribuito da sempre al colore nero; a partire dal detto siciliano “ti scrivu no libbru niuru” – frase usata scherzosamente tra amici per dire di qualcuno che si vuole vendicare – per finire al neo simbolismo che al nero associa l’eleganza e il lusso.

Anche la scelta della rilegatura “speculare” da destra verso sinistra (utilizzata nella scrittura da artisti come Leonardo da Vinci per enfatizzare il mistero e celare segreti) invita a “cambiare senso”, a scardinare ciò che sembra scontato. Suggerisce al lettore o all’autore di non dare alle parole, ai colori e ai sogni un unico significato

Sabato 22 giugno, di nero ci sarà anche il caffè. Gli ospiti della serata di Gala, da Simone Cristicchi a Nina Zilli attesi al Teatro Antico di Taormina, potranno degustare un cocktail al caffè preparato da Marco Poidomani, due volte Campione Nazionale di Coffee in Good Spirits e la birra al caffè Moak-Tarì.

Fonte: Ufficio Stampa Moak