Giovedì 17 novembre 2016, alle ore 20.30, al Teatro Sangiorgi Luis Sepulveda presenterà in anteprima nazionale l’ultimo romanzo La fine di una storia (Guanda, 2016)

Interverranno l’attore Mariano Rigillo, il sassofonista Francesco Cafiso, il giornalista Alberto Bilà

 

La sua vita è avventurosa come i personaggi che ha creato. E come conferma il nuovo romanzo La fine della storia, un intreccio storico, fitto di incontri e vicende che allacciano realtà e fantasia, per prevenire alla denuncia di ogni dittatura e alla condanna della criminale pratica della tortura. Tra i maggiori e più amati scrittori del nostro tempo, attivista dal forte impegno civile e politico, Luis Sepúlveda presenterà il libro in anteprima nazionale italiana a Catania in conclusione della prima edizione di Paesaggi di mare, la rassegna che fonde letteratura e musica, teatro e itinerari turistici, promossa con grande successo dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo per puntare i riflettori sul prestigio letterario, culturale e artistico della Sicilia.

Per l’occasione Sepúlveda riceverà il Premio Sicilia, a lui conferito dall’Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana Anthony Barbagallo, che ha fortemente voluto “Paesaggi di mare”, progetto di punta di una innovativa azione di turismo culturale che intende incrementare la destagionalizzazione dei flussi turistici.

L’evento, che si svolgerà giovedì 17 novembre al Teatro Sangiorgi (ore 20.30), è organizzato in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini di Catania e il sovrintendente Roberto Grossi.

L’incontro con Luis Sepúlveda sarà condotto dal giornalista televisivo Alberto Bilà. Le suggestioni sonore saranno affidate alle note del sassofonista Francesco Cafiso, tra i talenti più precoci della storia del jazz. Dalla voce di Mariano Rigillo, attore di teatro, cinema e televisione, cinquant’anni di carriera e di successi, ascolteremo i brani selezionati per la lettura.

Lo stesso fa Sepúlveda in “La fine della storia” (Guanda 2016). Lo scrittore torna al romanzo d’avventura, proponendo un viaggio picaresco che attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania hitleriana alla Patagonia di oggi. Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna Verónica, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato. È un uomo stanco e disilluso, restio a scendere in campo. Ma ora i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità, in quanto esperto di guerra sotterranea, per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo: Krassnoff, uno dei più crudeli torturatori ai tempi della dittatura, è colui che ha distrutto il corpo e il futuro della sua compagna.