7 David di Donatello, successo di pubblico e critica: Lo chiamavano Jeeg Robot è uno dei film più apprezzati degli ultimi anni e la sceneggiatura è stata scritta da Nicola Guaglianone, anche autore della commedia L’ora legale del duo Ficarra e Picone.
Nicola Guaglianone è ospite della penultima giornata dell’ottava edizione di Taobuk 2018, che ha come tema quello delle rivoluzioni. Ed effettivamente le sceneggiature di Guaglianone, in particolare quella del già citato Lo chiamavano Jeeg Robot, hanno molto di rivoluzionario.
Durante la conversazione dello sceneggiatore romano con il critico cinematografico Claudio Masenza, si è posto l’accento sull’arte di sceneggiare, che andrebbe ben distinta dal lavoro di regia. Secondo Guaglianone, infatti, sono molti i registi a compiere l’errore di scrivere i propri film, credendo che la professione di regista in qualche modo coincida con quella di sceneggiatore.
Per Guaglianone sceneggiare vuol dire visualizzare delle immagini, non dei concetti: “Tutte le mie storie nascono da immagini, dalle quali cerco di costruire dei mondi. Amo fare ciò che faccio e non so se farò mai il regista… forse per un progetto veramente importante…”
Dopo l’immenso successo de Lo chiamavano Jeeg Robot, infatti, Nicola Guaglianone è diventato uno degli sceneggiatori più richiesti d’Italia, e non solo, e sono molte le proposte arrivategli che lo vorrebbero dietro alla macchina da presa. Lo sceneggiatore, tuttavia, resiste, al momento, all’enorme fascino della regia, per continuare il suo percorso in un ruolo che ha ottenuto dopo ben vent’anni di gavetta, come lui stesso tiene a sottolineare.
Tornando al film e in particolare ai suoi personaggi, Nicola Guaglianone cerca di mettere in risalto le caratteristiche fantasy e surreali delle sceneggiature che elabora, che hanno contraddistinto personaggi come Alessia, una delle protagoniste della pellicola di Gabriele Mainetti: “Alessia confonde la realtà con la fantasia, il tutto per fuggire da una situazione di abusi molto drammatica“.
“Jeeg Robot è la conclusione di un percorso, iniziato 20 anni prima assieme a Gabriele Mainetti, ricco di creazioni e di cortometraggi. Ho fatto lo sceneggiatore perché ero troppo timido per fare l’attore e troppo pigro per fare il regista (ride). Jeeg Robot nasce dall’idea di ‘sporcare’ i manga giapponesi, trasformandoli in reali in un contesto iper realista.“