La trattativa Stato-mafia, le stragi, gli uomini d’onore. Il pm Nino Di Matteo traccia, di fronte a una piazza gremita, un quadro della situazione italiana. Il magistrato, premiato con il TaobukAward, consegnato dalla presidente Antonella Ferrara, nell’ambito di Taobuk Festival, ha ricordato i giudici uccisi dalla mafia, Falcone e Borsellino, lanciando un monito ai cittadini.
“La trattativa – dice- ha fatto emergere la possibilità che insieme agli uomini di Cosa nostra ci fossero anche uomini dello Stato. E allora io dico: se il 23 maggio e il 19 luglio si fanno i cortei e si accoglie a Palermo la nave della legalità è un bene. Ma se la memoria si deve fermare a questo c’è qualcosa che non va come dovrebbe. Onorare la memoria di Falcone e Borsellino significa non fermarsi di fronte a niente nel momento in cui si cerca di completare il percorso di verità. E questo i cittadini lo dovrebbero pretendere”.
Il sostituto procuratore che ha indagato sulle stragi dei magistrati Chinnici, Falcone, Borsellino e delle loro scorte, e sull’omicidio del giudice Saetta, ha risposto alle domande della giornalista di ADN Kronos Elvira Terranova, soffermandosi anche sul suo ultimo libro, “Patto sporco” (Chiarelettere), nel quale analizza il quadro complesso di una lunga stagione di convivenze segrete e chiaroscuri tra vari comparti delle istituzioni e la criminalità organizzata.
Ha divertito e incantato la piazza di Taormina anche Jostein Gaarder, autore di “Semplicemente perfetto” (Longanesi). Gaarder, sollecitato dal professore Umberto Curi ha donato alla platea di Taobuk un’intensa riflessione sulla vita, sulla morte e sull’amore.
Lo scrittore, autore tra gli altri del libro “Il mondo di Sofia” pubblicato nel 1991, torna a ritroso nel tempo, ai momenti in cui comincia a delinearsi in lui la consapevolezza dell’esistenza e della sua durata temporanea. Evidenza il desiderio di restare “Chi non vorrebbe vivere per sempre?” dice, ma al tempo stesso la consapevolezza della malattia, del tempo che resta da vivere e della vita che scorre. “Pensavo di essere convinto che in tutte le menti umane ci fosse il desiderio di restare. – aggiunge – Devo confessare che mi piacerebbe rimanere per sempre su questa terra e ne parlo spesso con amici e familiari, ma ognuno di loro mi risponde che sarebbe orribile. Io invece non la penso così”.
Ambra Taormina