La scrittrice statunitense Elizabeth Strout sarà una delle ospiti di punta dell’edizione 2018 del festival letterario TaoBuk. Nata a Portland, nel Maine, negli anni Duemila Strout è diventata sempre più nota nel mondo della letteratura mondiale contemporanea. Ha pubblicato racconti con riviste prestigiose – come Redbook, Seventeen e New Yorker – ma è nel 2009 che arriva la consacrazione, con la vittoria del Premio Pulitzer per la narrativa con la raccolta di racconti Olive Kitteridge (2008).
Elizabeth Strout a TaoBuk
Elizabeth Strout riceverà, assieme ad Amos Oz, il Taobuk Awards for Literary Excellence. Il riconoscimento verrà dato loro “per il particolare filo con cui hanno saputo intrecciare, nella scrittura, vita personale e rivoluzioni, rivestendo vicende private di un valore assoluto e universale”. La premiazione si terrà durante la serata di apertura del festival, in un evento a ingresso libero al Teatro Antico di Taormina, sabato 23 giugno 2018 a partire dalle 21.
Lunedì 25 giugno 2018, alle 20, Strout terrà una lectio magistralis dal titolo Ho tradito mia madre. La mia rivoluzione personale. La sua riflessione, condotta assieme alla scrittrice Daria Bignardi, esplorerà il tema Rivoluzioni scelto per l’ottava edizione di TaoBuk partendo da una considerazione: “Amare può anche comportare una rottura con i vecchi schemi”. Sarà un dialogo sul rapporto con le persone, sul dolore che i cambiamenti possono provocare e sul concetto di evoluzione.
La carriera dopo il Premio Pulitzer
Elizabeth Strout in Italia ha pubblicato, per Fazi editore, tre romanzi Amy e Isabelle, Resta con me e I ragazzi Burgess e infine la raccolta di racconti Olive Kitteridge. Con quest’ultima opera, oltre al Pulitzer, ha ottenuto il Premio Bancarella nel 2010 e il Premio Mondello nel 2012. Dalla stessa raccolta è stata tratta una miniserie televisiva di quattro puntate, prodotta dal canale statunitense HBO, con protagonisti gli attori Frances McDormand, Richard Jenkins e Bill Murray. Negli ultimi due anni per la casa editrice Einaudi ha pubblicato Mi chiamo Lucy Barton (2016 e 2017) e Tutto è possibile (2017).
I personaggi persone
Elizabeth Strout è nota per la maniera particolare in cui tratteggia i protagonisti delle sue opere. I suoi personaggi non sono eroi fuori dal comune, ma persone reali. “Non mi interessano il bene o il male, quello è melodramma. Non mi interessa il sentimentalismo. Mi interessa cosa succede nelle vite delle persone, come si incasinano – perché si incasinano – e non le voglio giudicare”, ha affermato nel corso di un’intervista rilasciata lo scorso anno.