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Cento anni di Sciascia | Omaggio al Maestro di Racalmuto

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CONVERSAZIONE (IM)POSSIBILE SCIASCIA – PIRANDELLO, l’evento andrà in scena domenica 20 giugno alle ore 21.30 in anteprima assoluta al Teatro Antico di Taormina.

Si intitola “Cento anni di Sciascia. Omaggio al Maestro di Racalmuto” il dialogo immaginario fra Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, uno di fronte all’altro. In scena, nei panni di Luigi Pirandello, l’autore, giornalista e scrittore Matteo Collura, biografo e sodale di Leonarda Sciascia. Mentre sarà il registra Fabrizio Catalano, nipote di Sciascia, a dar voce al nonno, nell’anno 2021 che segna il centenario dalla nascita.

Una conversazione impossibile ma perfettamente plausibile se a firmarla è Matteo Collura che nel centenario dalla nascita dell’indimenticato autore del Giorno della civetta ha ideato, e in prima assoluta porterà in scena a Taobuk 2021, un dialogo che probabilmente a lungo era riecheggiato nei pensieri dello stesso Sciascia, per sua stessa ammissione affetto da una “ossessione Pirandello”.

L’appuntamento è dunque per domenica 20 giugno quando, a Taormina alle 21.30 nella splendida cornice del Teatro Antico, infrangendo le barriere del tempo, in una dimensione sospesa fra sogno e memoria, Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia ci appariranno vivi e vitali come non mai, a colloquio, protagonisti di un dialogo sincero, illuminante, chiarificatore.

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Matteo Collura, biografo di Sciascia e Pirandello, in un vero colpo di scena si troverà a leggìo di fronte al regista Fabrizio Catalano, impegnato nella parte del nonno, Leonardo Sciascia. Sarà emozionante ritrovare, in questi dialoghi, le riflessioni che Sciascia aveva condiviso pubblicamente: «Pirandello ha operato per me una specie di catalizzazione, di precipitazione: la realtà mi si è fatta più reale, la verità più vera» dichiarava Sciascia nel 1986, tre anni prima della sua scomparsa, nel Discorso commemorativo pronunciato a Palermo per il cinquantenario della morte di Luigi Pirandello.

Al suo illustre predecessore Sciascia ha dedicato diversi saggi, come Pirandello e il pirandellismo, Pirandello e la Sicilia, Alfabeto pirandelliano.

La conversazione (im)possibile di Taobuk entrerà nel vivo delle vite dei due grandissimi autori siciliani, con una piccola confessione di Sciascia, immaginata da Matteo Collura: «Sono uno scrittore senza vita da scrittore… Pensi che una volta un mio amico giornalista mi fece questo discorso: ‘Se un giorno qualcuno vorrà scrivere la tua biografia, come potrà farlo? Hai una famiglia regolare, non hai mai fatto un bagno di mare, non ti sei mai arrampicato su una montagna, non sei stato mai in America, non hai nemmeno un’amante…». E con una altrettanto intima considerazione di Luigi Pirandello: «Avevo disperato bisogno di una compagna che mi seguisse nella mia avventura d’artista…Mia moglie ha sempre detestato la mia arte, ne è stata ferocemente gelosa! Ha odiato nostra figlia Lietta per questo… per questo suo seguirmi, ostinata, sulla strada dell’arte… Marta Abba mi ha aiutato a salire, se sono diventato Pirandello lo devo a lei!…”».

Nel cartellone di Taobuk spicca ancora una dedica: “A spasso con Sciascia. La Sicilia più autentica sulle tracce del grande scrittore” titola la guida che l’accademico e italianista Antonio Di Grado presenterà lunedì 21 giugno (ore 17, palazzo Ciampoli): da Racalmuto, dove Leonardo Sciascia nacque l’8 gennaio del 1921, alla casa di viale Scaduto a Palermo: un “sentiero per lettori stanchi del turismo di massa” e per ritrovare la Sicilia più autentica, dolorosa, chiaroscurale, patria di culture e bellezza.

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