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“Making a festival. Writing a book: quattro giovani scrittrici in residenza a Taormina

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Creare contenuti nuovi e sinergie creative per guardare al futuro. Quattro scrittrici giovani studentesse, ospitate a Taormina, provano a raccontare un festival letterario internazionale mettendosi alla prova sulla pagina scritta. È questa l’anima del progetto “Making a Festival, Writing a Book, nato in collaborazione tra “Taobuk” e Siae nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura 2017”, che dopo aver selezionato scrittori da tutta Italia ha ospitato a Taormina durante i giorni del festival quattro scrittrici per raccontare le storie di ciò che accade durante l’organizzazione della kermesse taorminese, terra che ha ispirato grandi autori della letteratura.

Oggi, nella giornata conclusiva del festival, le letture dei racconti delle quattro vincitrici insieme ad Angela D’Arrigo, collaboratrice dell’iniziativa e progettista culturale, assieme al giornalista Francesco Musolino, ideatore del progetto di lettura no profit @Stoleggendo.

Le vincitrici del concorso, Sonia Scardaci, Giuliana Leone, Francesca Maruccia e Nadia Anselmo hanno letto i loro racconti davanti al pubblico dell’hotel Villa Diodoro. Un po’ di emozione, ma tante contentezza.

“È stata un’esperienza formativa, un’occasione per confrontarci e conoscere nuove persone, ringraziamo un festival che ci ha permesso di dedicare del tempo alla scrittura. Di fermarci per un paio di giorno e staccare dalla routine lavorativa per occuparci solo di scrittura”, dicono le giovani scrittrici.

Giuliana Leone

Giuliana Leone, di Palermo, è arrivata per la prima volta a Taormina. Studia Lettere all’Università e grazie al festival ha potuto seguire le lezioni della Holden Summer School a Casa Cuseni insieme alle giornaliste e scrittrici Eleonora Lombardo ed Evelina Santangelo. “Tre giorni – dice – per imparare le tecniche di scrittura e alcune nozioni di narratologia, ma soprattutto per creare gruppo. Ho conosciuto persone straordinarie”.

Il suo racconto s’intitola “Caleidoscopio”, ironico e visionario, accanto a quello di Francesca Maruccia, “Sotto il segno della Trinacria”, un’analisi divertente sul dietro le quinte di “Taobuk”, “un vero esercito arancio di volontari e sorrisi”, dice l’autrice. Gli altri due racconti sono “Chiaro scuro” di Sonia Scardaci e “Arenaria e le sue storie” di Nadia Anselmo, antropologa torinese con origini siciliane.

Nadia Anselmo

“Se dovessi leggere da antropologa la mia esperienza – racconta -, posso dire che a conclusione del percorso, anche se breve, ho imparato che la cultura può essere qualcosa di visibile, condivisa e innovativa”.

I racconti delle vincitrici saranno pubblicati su tutti i canali ufficiali del festival “Taobuk”. Potranno essere, così, letti e condivisi per tutto l’anno dai lettori. Anche questo è lo scopo di un’iniziativa nata per promuovere la scrittura, che perde d’efficacia se incapace di attirare la pratica a lei complementare: ovvero la lettura.

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