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La memoria del quotidiano “L’Ora” e il valore del giornalismo eroico

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Mercoledì 15 dicembre alle ore 17, nel Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, secondo appuntamento con il ciclo “Narrazioni a Natale. Aspettando Taobuk”,  promosso dal Comune di Taormina e organizzato dal festival letterario. Interverranno Sergio Buonadonna, Sebastiano Messina e Nino Amante.  Introduce Mario Bolognari, sindaco di Taormina. Modera Antonella Ferrara, presidente di Taobuk

Molte pagine che hanno fatto la storia del giornalismo sono state scritte da martiri che hanno pagato, a duro prezzo, la determinazione di raccontare ogni volta la più scomoda delle verità. Tra i tributi più luttuosi consumati sull’altare della cronaca militante, è sempre vivo nella memoria il sacrificio di un’indomita testata palermitana, destinata a restare nell’immaginario collettivo quale emblema di libertà e coraggio. Una dimensione di eroi inconsapevoli, “martiri di carta“, che rivivono nel volume “L’Ora. Edizione straordinaria. Il romanzo di un giornale raccontato dai suoi cronisti”, edito con grande merito dalla Regione Siciliana.
 A questa pubblicazione sarà dedicato il secondo appuntamento del ciclo “Narrazioni a Natale. Aspettando Taobuk“, promosso dal Comune di Taormina e organizzato dal prestigioso festival letterario guidato da Antonella Ferrara.

L’appuntamento è per mercoledì 15 dicembre alle ore 17:00 presso il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano. Ad animare l’incontro, introdotto dal sindaco Mario Bolognari e moderato dalla stessa Ferrara, saranno tre nomi di spicco del giornalismo non solo siciliano, che a “L’Ora” hanno dato il loro contributo. Interverranno infatti Sergio Buonadonna – storico redattore poi approdato al Secolo XIX – il quale ha fatto parte del comitato editoriale della prima edizione del libro; e altri due cavalli di razza che hanno mosso i primi passi nella redazione etnea de “L’Ora”, ovvero Sebastiano Messina, firma di “Repubblica”, e Nino Amante, fino allo scorso anno vicecaporedattore Rai e colonna portante della Tgr Sicilia.

 Attiva per quasi un secolo dal 1900 al 1992, la testata è stata la prima a chiamare la mafia con il suo nome, a combatterla vedendosi distrutta la tipografia dalle bombe del boss Luciano Liggio e pagando con tre vite umane (Mauro De Mauro, Cosimo Cristina e Giovanni Spampinato) il suo impegno contro Cosa Nostra e contro clientelismi, corruzione, tentativi di restaurazione politica.
Nato per celebrare il centenario del suo leggendario direttore, Vittorio Nisticò, “L’Ora. Edizione straordinaria” raccoglie i contributi di 52 giornalisti di vaglia cresciuti alla scuola di questo grande maestro: è il loro straordinario apporto a rendere autorevole il libro, pubblicato nel 2019 e andato esaurito dopo appena un anno e mezzo, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza Covid che ne hanno fortemente limitato la promozione.

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