Taobuk 2018, in collaborazione con IISF e Fondazione Oelle, ha organizzato un seminario presso l’ Archivio Storico di Taormina per fare una riflessione sul panorama storico e culturale dal 1968 a oggi.
Sono passati cinquant’anni dal ‘68, rivoluzione che ha portato vasti cambiamenti sociali, politici e economici ; il professore ordinario di Storia della Filosofia dell’ Università di Messina, Giuseppe Gembillo, lo ha definito un fenomeno mondiale, un evento che si è quindi propagato in diverse aree del nostro pianeta. Il 1968 é stato un groviglio di rivolte, scioperi, occupazioni e manifestazioni dove ognuno cercava di dar voce al proprio pensiero, è considerato soprattutto un periodo di massimo sviluppo del genere umano.
Stefano Azzarà, moderatore del seminario, per aprire il dibattito ha affermato che dopo la seconda guerra mondiale, lo sviluppo e la pace hanno dato vita a un’epoca nuova, un periodo di crescita e rivoluzioni. Giuseppe Gembillo ha focalizzato la sua attenzione sul libro di Hebert Marcuse “L’ uomo ad una dimensione. L’ideologia della società industriale avanzata” ( pubblicato da Einaudi nel 1967), articolando una riflessione sul panorama culturale e sociale a partire dallo ‘spartiacque’ storico del 1968.
‘68, anno di mille rivoluzioni, movimento politico e sociale su cui vi sono ancora pareri contrastanti, da una parte c’è chi crede che sia stato un movimenti che ha arricchito il mondo, dall’ altra vi è chi sostiene che questo sia stato un periodo distruttivo della moralità e della stabilità politica mondiale.
Il seminario, dedicato ai ragazzi delle scuole e delle università, è stato seguito con attenzione e partecipazione; è stato molto utile per i giovani studenti poiché sono riusciti ad approfondire le tematiche riguardanti quegli anni e gli sforzi che sono stati compiuti per ottenere diritti che prima era impensabile rivendicare e di cui noi oggi godiamo