Ultime battute per la IX Edizione 2019 del Taormina International Book Festival
La quinta e ultima giornata della IX Edizione di Taobuk, è iniziata con Fabio Rossi e Matteo Nucci, che hanno entrambi presenziato agli incontri organizzati alla Fondazione Mazzullo, presso il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano. In particolare, Fabio Rossi, autore del libro L’Opera Italiana – lingua e linguaggio edito da Carocci, ha dialogato con il musicologo Giuseppe Montemagno: <<Siamo il Paese dell’Opera, e siamo pieni di pubblico prevenuto. Volevo dimostrare quanto fosse sbagliato oggi considerarla come un museo. Le innovazioni giovano. Non è mai stata ingessata e tradizionalista nemmeno alle sue origini>>.
Stessa location ma argomento differente per Matteo Nucci, esperto del mondo antico che ha conversato su eros, mito, e filosofia con la giornalista Nunzia Scalzo. Nel corso dell’interessante excursus storico e filosofico offerto al pubblico in sala, l’autore ha trattato figure del calibro di Platone e Pericle e ha spiegato: <<L’eros non può essere circoscritto all’amore fisico, è tensione continua. In qualche modo è l’esercizio dello spirito critico, che fa la grandezza della cultura mediterranea>>.
Pietrangelo Buttafuoco e ‘l’universale siciliano’
<<Il sentimento dell’Universale è il privilegio di questa terra di cui, in epoca contemporanea, non abbiamo consapevolezza>> ha detto il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco dai microfoni di Taobuk, alla Fondazione Mazzullo. <<L’abitudine a tanta bellezza ci ha tolto la capacità di leggere la Sicilia. Ma la lettura della realtà continua a passare dalla percezione della morte che incombe. “Chiamala vita e nuddu m’arrispunni. Chiamala vita e morti m’arrispunni”>>. La maschera sociale che è in noi, il mito, l’amore e la morte sono stati i temi della lectio di Buttafuoco. Ma non sono neppure mancati Pirandello, Averroè, la terra di Sicilia, il desiderio (tema del Festival) e la brama di vita. Un pensiero e un ricordo, Pietrangelo Buttafuoco l’ha poi dedicato allo scrittore Sergio Perroni, ad un mese dalla scomparsa.
Giuseppe Lazzaro Danzuso, Samuele Mazza, e Mario D’Agostino
A Palazzo Ciampoli il Festival è proseguito con il giornalista e scrittore siciliano Giuseppe Lazzaro Danzuso, nel primo pomeriggio.
Danzuso – scrittore prolifico – ha dialogato con il collega Ninni Andriolo sul suo romanzo Ritorno all’Amarina edito da Fausto Lupetti Editore, e davanti all’uditorio entusiasta e nostalgico ha detto:<< Questo libro è raccontato con gli occhi di un bambino ingenuo. Io consideravo il mio mondo, il mondo dell’Amarina […] Avevo scritto il romanzo inizialmente per i miei figli affinché conoscessero alcune storie di famiglia>>.
Andriolo ha aggiunto: “La vedo come la storia di una generazione che è passata dalla preistoria alla fantascienza, dove racconti di un’Italia precisa, quella che cercava di essere unita>>.
La bellezza del Val di Noto e Leonardo Da Vinci, al Palazzo dei Duchi di Santo Stefano
È stato il designer Samuele Mazza a parlare di Val di Noto alla Fondazione Mazzullo, in una conversazione che l’ha visto protagonista insieme a Paolo Patanè, direttore esecutivo del Coordinamento dei Comuni UNESCO Sicilia. Mazza, che è autore di Sicilia – Noto dentro e Fuori, ha parlato di bellezze monumentali unite a luoghi naturalistici mozzafiato, che fanno bella la Sicilia e il Val di Noto. <<Gli investimenti sul restauro di immobili storici sono importanti per la rivalutazione del patrimonio storico di un centro culturale>> ha dichiarato Mazza, e a proposito di politica e del ruolo delle amministrazioni ha detto:<<Gli strumenti che possono attivare le amministrazioni dipendono strettamente dalle risorse economiche. È anche vero però che la volontà politica può fare la differenza. Il Val di Noto è diventato importante per i suoi pregi naturalistici,e ha guadagnato l’interesse di tanta gente che viene a visitarlo. Resta pur sempre il fatto che preferiamo accostarci ad un turismo d’élite, che non ad uno di massa>>. Su problemi di igiene e pulizia dello spazio urbano, ha così commentato: <<Non basta solo una buona amministrazione. I cittadini devono fare la differenza ed educarsi al rispetto del bene pubblico in modo tale da insegnare ad altri cittadini>>.
Leonardo Da Vinci è stato rivissuto a distanza di cinquecento anni dalla morte, grazie ad un excursus artistico di alto livello in immagini, proposto alla Fondazione Mazzullo da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa dell’Università di Milano. <<Nel Medioevo, gli artisti rappresentavano gli animali a partire da quelli morti che usavano come modello. Tra tutti, Leonardo è colui che si impegna di più nello studio degli animali. Riusciva a rappresentarli da vivi, ed era in grado di schizzarli in maniera del tutto precisa, mentre era impegnato a fare la qualsiasi. Non si appassiona a disegnare solo animali reali come i gatti, ma nelle sue rappresentazioni troviamo anche animali mitologici come gli unicorni. È chiaro che al maestro Da Vinci piacesse ingegnarsi a sperimentare nuovi metodi di rappresentazione. Altra cosa ancora, per gli artisti medievali, era la rappresentazione di animali esotici e dunque sconosciuti. Non di rado, nelle raffigurazioni dipinte di quell’epoca, si rinvengono realistici esemplari di giraffe. La giraffa che il sultano aveva regalato a Lorenzo il Magnifico, è un esempio>>.
Mario D’Agostino ha dialogato con la giornalista Letizia Lucca. Il suo romanzo dal titolo L’Ombra delle Pareti, si rifà al desiderio di rivedere se stessi in una nuova veste. Si parla del fulcro del libro, il ‘punto di non ritorno’, che divide i capitoli. Riguardo alla sua esperienza personale, l’autore ha pure dichiarato: <<Tutti abbiamo vissuto un punto di non ritorno, ma ciò non deve necessariamente essere qualcosa di catastrofico. Si tratta di prendersi la responsabilità delle proprie scelte>>.
Il desiderio di sovranità con Emilio Gentile e Federico Fubini
Lo storico Emilio Gentile e il giornalista e scrittore Federico Fubini, hanno portato il desiderio di sovranità al Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, conversando con Alessandro Morelli, coordinatore dell’Università di Catanzaro. Quali sono le cause del desiderio di sovranità? <<La politica parte da un desiderio di potere e libertà, e la sovranità è l’espressione di una necessità di sicurezza. Nessuno Stato ha rinunciato alla sovranità per cui non si può dire che oggi ci sia una mancanza di sovranità che ne determini un desiderio maggiore. La sovranità non ammette che qualcosa esista al di sopra di essa.>> ha risposto Gentile. Poi, a proposito di populismi:<<I populisti sono gli oltranzisti della democrazia. In 10.000 anni di storia dell’uomo, ci sono solo duecento anni di democrazia. È sbagliato guardare ai populisti come a dei fascisti. Populismo deriva da populus, e in esso c’è tutto ciò che di buono si può fare alla società.>> Fubini:<<Durante la guerra fredda, abbiamo avuto una generazione di politici sicuri dell’ineluttabilità del loro modello. Il populismo sta diventando per l’economia di mercato un modello alla stregua di quello sovietico. Può risultarne un effetto positivo>>.
Marino Bartoletti
Il noto cronista sportivo Marino Bartoletti ha dato voce ad uno degli ultimi appuntamenti serali conclusivi della nona edizione di Taobuk. Sport e motori da sempre sono le passioni che Bartoletti porta avanti nella vita e nel lavoro; gli stessi che lo hanno reso un punto di riferimento per il pubblico che lo segue in tv. Bar Toletti 3 – Così ho Sedotto Facebook è il nuovo libro che ha presentato in sala alla Fondazione Mazzullo, intervistato da Angelo Scaltriti e Marco Centorrino. Tra gli argomenti iniziali della conversazione, Bartoletti parla del suo rapporto coi social:<<Si pensa che i social abbiano stravolto tutto, in realtà lo hanno fatto solo molto meno di quanto si pensi. Uso i social il giusto che posso, non vorrei si approfittassero dei segreti più intimi della mia vita privata>>. Della storia dell’Italia martoriata del dopoguerra, dice:<<Coppi e Bartali sono due eroi dell’Italia post-bellica. Sono riusciti ad alleviare la disperazione e unire un’Italia distrutta dandole il sorriso, e in ciò sono molto simili a Garibaldi. Calcio e ciclismo riescono a veicolare dei messaggi sociali>>.
Paolo Stella, Roberto Riccardi e Salvatore Silvano Nigro, e Andrea Purgatori
L’Hotel N.H. Collection di Taormina, ha ospitato l’incontro del pubblico di Taobuk con l’attore e blogger Paolo Stella, intervistato da Claudio Masenza. <<La comunicazione oggi passa tutta dai social, e devo dire che mi interessano molto le potenzialità dei telefonini>>. <<Conosco Paolo da quando era un ragazzino, e mi fa piacere vedere che sia cresciuto da adulto pensante.>> ha detto Claudio Masenza sollecitando così Paolo Stella a svelare qualcosa della sua vita e della sua carriera.<<Non faccio più l’attore perché oggi sono un influencer. Di fatto oggi è una professione. Dietro a una foto ci sono contratti, fotografi, professionisti. Oggi tutti vorrebbero essere influencer ma va avanti solo chi ha contenuto e sa comunicarlo bene>>.
E come ogni giornata, anche quella finale di Taobuk si è conclusa sulla terrazza a scacchi di piazza IX Aprile. A chiudere il festival, sono stati – in ordine di tempo – l’omaggio a Caravaggio di Roberto Riccardi e Salvatore Nigro, e Andrea Purgatori che ha parlato del suo ultimo libro.
Il tema sui furti d’arte ha tenuto banco nel corso dell’intervista a Roberto Riccardi e Salvatore Silvano Nigro, condotta dal giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso. Per Riccardi: <<i furti d’arte colpiscono perlopiù i reperti archeologici. Più in generale, i furti avvengono perché non esistono metodi e mezzi sicuri che possano garantire la protezione delle opere d’arte. Molto spesso, le opere viaggiano anche, e non è un caso che le ritroviamo poi all’estero>>. Riccardi racconta pure un aneddoto: <<Anche i nazisti, avevano una predilezione per le opere d’arte, tant’è vero che Hitler avrebbe voluto realizzare un Louvre tedesco nei pressi della sua città d’origine, fatto tutto di opere d’arte rubate>> . Secondo Nigro: <<I turisti in visita ai monumenti, sono colpevoli, con le loro scritte, dello sfregio delle opere d’arte. La Natività di Caravaggio è una grande testimonianza d’arte rubata. Non so se la rivedremo mai più, ma sono ottimista circa il fatto che quest’opera esista ancora>>.
Andrea Purgatori – sceneggiatore e scrittore – ha dialogato in piazza IX aprile con il giornalista RAI Guglielmo Troina. Purgatori ha presentato il libro Quattro Piccole Ostriche edito da Harper Collins, e ha così spiegato:<<Le ostriche sono il tentativo della guerra fredda di trasformare dei bambini in veri e propri serial killer, senza dare nell’occhio. Non si tratta della solita spy story, e io ho pure conosciuto e condiviso dei momenti con delle vere spie, addirittura prendendole in giro per il loro lavoro. Molto spesso si presentavano come uomini e donne di cultura: degli intellettuali, insomma. Il mio è un romanzo che si basa su un concreto studio storico. Berlino è la città delle spie. A Troina che gli ricorda di essere stato definito il Le Carré italiano, risponde: <<Ho conosciuto i grandi scrittori, e ne ho carpito i segreti. Ho cercato di portare i lettori a spasso per Berlino>>.
Presenti anche Fud Hub e Masterclass
E nell’ultima giornata di appuntamenti firmati Taobuk, a Palazzo dei Congressi è proseguito il percorso culinario all’insegna del buon cibo di Fud Hub . Molto apprezzata anche la Masterclass di Orazio Tomarchio.
Orazio Tomarchio, creatore della linea di cosmetici La Truccheria Cherie, ha parlato desiderio di arte e di bellezza e ha firmato il make-up di diverse star tra cui Anastacia, Sofia Loren, Susan Sarandon, Marisa Tomei, Paz Vega.
Anche il progetto Fud Hub si è concluso in bellezza. Una degustazione con lo chef Gabriele Zeta ha appagato Il Desiderio culinario degli ospiti. In quest’ultimo appuntamento col gusto, lo chef ha creato un piatto semplice e sano con lime, tonno, mandorle tostate e un tocco di Jack Daniel’s: “I sapori che non ti aspetti”. Lo chef Peppe Micalizzi ha invece provveduto all’intrattenimento con le sue saporite colazioni gluten free.
Ambra Taormina