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Di cosa parliamo quando parliamo di desiderio

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Nella serata di Gala dei Taobuk Awards, la presidente e creatrice del Festival, Antonella Ferrara, interviene sul tema della nona edizione, ‘Il Desiderio’, citando il filosofo Lacan

<<Nel secolo scorso, il filosofo e psicanalista Lacan ha scritto pagine fondamentali sul desiderio. Una delle sue massime più famose, è:”Esiste un solo senso di colpa in psicanalisi, quello di rinunciare al proprio desiderio”. Giusto, ma come si riconosce il vero desiderio? Sappiamo che il desiderio parla tante lingue. E due in particolare sono le storie che fondano la nostra cultura: quella greca di Ulisse, e quella cristiana di San Paolo. Da una parte, un eroe che rinuncia all’immortalità, al paradiso di Calipso, perché desidera la terra, la conoscenza e l’amore della famiglia. Dall’altra, un teologo che racconta quanto i piaceri terreni siano illusione e quanto sia necessario prepararsi all’unico mondo in cui il desiderio sarà puro. Eppure, dopo più di duemila anni di dispute, non abbiamo ancora compreso a fondo cosa sia il desiderio. A volte ci addormentiamo e questa domanda si fa sogno. Tuttavia al risveglio la risposta fugge via. Una certezza però ce l’abbiamo: anche se imperfetto, anche se ridicolo, anche se in continuo movimento, quello che vi invitiamo a fare è semplice e ostinato: non rinunciate mai al vostro desiderio>>.

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