Home taobuk10 L’Europa in un mondo post pandemico. Strategie per l’Unione del XXI secolo

L’Europa in un mondo post pandemico. Strategie per l’Unione del XXI secolo

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“La decisione di dare vita a questa conferenza è nata dalla consapevolezza  di dover fronteggiare una crisi del quadro multilaterale del 1945 e in particolare di una crisi del carattere universale dei valori promossi dalle sue strutture e che  questa  emergenza ha il potenziale per ridisegnare radicalmente i fondamenti dell’Unione Europea.”

Antonella Ferrara, Presidente e Direttore Artistico Taobuk Festival


La cultura si unisce all’economia e alla politica per immaginare in dieci proposte l’Europa che sarà dopo la pandemia.  E’ questo il filo conduttore del confronto dal titolo “L’Europa in un mondo post pandemico. Strategie per l’Unione del XXI secolo” in programma domenica 29 novembre 2020 alle 18 sulla piattaforma streaming Scrittori a domicilio e sulla pagina del Festival Taobuk, che ha ideato l’incontro insieme al think tank Vision.

L’emergenza di questi mesi sta infatti mettendo fortemente alla prova i fondamenti dell’Unione Europea come li conosciamo. Cosa fare? La risposta in un documento  che idealmente parte da quel luogo – Messina – in cui settantacinque anni fa, prima del Trattato di Roma, furono messe le basi di quella che sarebbe stata la Comunità Europea.

A discuterne saranno:
Francesco Grillo (Direttore Vision think tank), Antonella Ferrara (Presidente e Fondatore TAOBUK – Taormina International Book Festival) Giuseppe Moschella, (Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Messsina) Elvira Terranova (Giornalista di Adnkronos), Cleo Li Calzi (Professore di Leadership Management presso Università LUMSA), Koert Debeuf (Direttore dell’Istituto Tahrir per le politiche in Medio Oriente Europa) Alexandra Borchardt (Responsabile della Digital Journalism Fellowship presso Hamburg Media School, Ricercatrice associata senior presso Reuters Institute for the Study of Journalism, University of Oxford).  Coordinerà i lavori Serena Uccello, giornalista e fondatrice di Scrittori a domicilio.


Punto di partenza del confronto saranno i dieci nuclei tematici elaborati nel corso della Conferenza Taormina Messina, organizzata da Taobuk e Vision. Con un obiettivo: prendere consapevolezza, innanzitutto, che all’interno di una comunità come quella europea esigenze diverse devono condurre a un comune obiettivo. E’ inoltre urgente guardare a un futuro sempre più transnazionale, in cui anche l’informazione è chiamata a diventare strumento del superamento di ogni confine. Gli strumenti messi a disposizione per la pandemia, partendo dall’EU Next gen, sono solo il primo passo per un Europa nuova, in cui cultura ed economia concorrono entrambe al benessere collettivo.

I dieci punti del documento:

1. Il  progetto Next Generation EU indica che in risposta ad una crisi i governi europei mantengono la capacità di mettere da parte i vecchi tabù e di creare nuove visioni.

 2. Il fondo Next Generation EU è necessario, ma non sufficiente e potrebbe arrivare in ritardo. Questo  gradito primo passo non deve essere considerata una semplice misura di “emergenza”, ma l’inizio di un nuovo sistema operativo per l’Europa.

3. Il nuovo modo di pensare e di operare deve comprendere nuovi approcci all’innovazione, all’istruzione, all’investimento pubblico, al decision-making e alla responsabilità democratica.

4. La pandemia ha ricordato agli europei il vantaggio di un chiaro controllo e coordinamento centrale delle politiche. Ma sia a livello nazionale che europeo, la centralizzazione può funzionare solo se combinata ad una partecipazione democratica aperta e costante, con l’informazione e consultazioni in grado di coinvolgere i livelli decisionali inferiori più appropriati.

5. Affinché il processo decisionale collettivo funzioni in modo efficace, vi è la necessità di una nuova riduzione dei poteri veto. Il requisito dell’unanimità è il maggiore ostacolo al processo decisionale e all’azione a livello europeo.

6. Si chiede un’estensione radicale dell’uso di integrazioni multiple, note anche come geometrie variabili, come soluzione più pratica al potere di veto e agli interessi nazionali divergenti. Tali “cluster” di integrazione possono anche incorporare vicini associati come la Turchia, il Regno Unito, il Nord Africa e il Medio Oriente.

7. A livello europeo, la politica, i movimenti, i partiti devono diventare transnazionali, con adesione, finanziamento, generazione di politiche, procedure, tutto innalzato ad un nuovo livello “senza confini”.

 8. L’innovazione rappresenta la più grande speranza dell’Europa, ma anche la sua più grande. Il mercato rimane il più grande motore dell’innovazione e l’Europa deve raddoppiare la sua leadership a favore della concorrenza nella battaglia contro il monopolio e a supporto della conservazione della libera circolazione di dati.

9. Si rivela necessaria una nuova espansione del programma Erasmus per fornire esperienze transnazionali anche per i dipendenti pubblici. Crediamo anche che il programma Erasmus possa diventare un elemento gratuito e obbligatorio dei programmi scolastici e un primo passo verso un vero e proprio progetto di cittadinanza europea, Inoltre, è necessario elaborare specifiche politiche – sia a livello nazionale che europeo – per creare un dibattito a livello europeo attraverso i media nuovi e tradizionali.

10. C’è l’urgenza di concepire una politica europea per gestire le emergenze e modernizzare i sistemi sanitari nazionali. La Next Generation EU deve diventare strutturalmente integrata nella pianificazione futura dell’UE, ma anche fungere da punto di raccolta per i programmi nazionali di aumento degli investimenti pubblici. Si ritiene che gli investimenti pubblici debbano essere regolati da un accordo separato dal Patto di stabilità e crescita, che dovrebbe essere limitato alle spese correnti piuttosto che agli investimenti di capitale.

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